sabato 13 dicembre 2014

Diesseits der Mauer

in memoriam

"Ich habe die Escavessaden des Schicksals erfahren
[...].
Durch alles das bin ich hindurchgegangen,
und alles ist durch mich hindurchgegangen."



È fredda, questa notte,
Berlino Est.

Pallido si staglia il Muro
lacerando le tenebre
con il suo albore di spettro,
recidendo fermamente
l'orgoglio degli Junker;
insormontabile,
alimenta dolori e sottaciute
attese,
immemore di amanti avvinti
e di promesse
tradite,
del suono di gesso
di dita avide
mosse
alla ricerca
delle rade crepe
da cui traspirano
felicità intraviste -
sventura di Piramo
e Tisbe.

Un vento malinconico ed algido
spazza
le miserie della D.D.R.
ed il suo gemito languido
contrappunta
il canto logoro degli ubriachi
in cerca di felicità,
il respiro aspro dei moribondi
abbandonati
ai lati delle strade deserte,
su cui lettere d'amore
senza destinatario
danzano
tra i fiorami che traccia
la luce falba
dei lampioni.

Al di là del Muro,
solitario,
arde un fuoco cupreo
in lontananza,
ostinatamente
crepitando invano
come un cuore non corrisposto.

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