sabato 13 dicembre 2014

Diesseits der Mauer

in memoriam

"Ich habe die Escavessaden des Schicksals erfahren
[...].
Durch alles das bin ich hindurchgegangen,
und alles ist durch mich hindurchgegangen."



È fredda, questa notte,
Berlino Est.

Pallido si staglia il Muro
lacerando le tenebre
con il suo albore di spettro,
recidendo fermamente
l'orgoglio degli Junker;
insormontabile,
alimenta dolori e sottaciute
attese,
immemore di amanti avvinti
e di promesse
tradite,
del suono di gesso
di dita avide
mosse
alla ricerca
delle rade crepe
da cui traspirano
felicità intraviste -
sventura di Piramo
e Tisbe.

Un vento malinconico ed algido
spazza
le miserie della D.D.R.
ed il suo gemito languido
contrappunta
il canto logoro degli ubriachi
in cerca di felicità,
il respiro aspro dei moribondi
abbandonati
ai lati delle strade deserte,
su cui lettere d'amore
senza destinatario
danzano
tra i fiorami che traccia
la luce falba
dei lampioni.

Al di là del Muro,
solitario,
arde un fuoco cupreo
in lontananza,
ostinatamente
crepitando invano
come un cuore non corrisposto.

giovedì 16 gennaio 2014

Abiura del materialismo


"J'écrivais des silences, des nuits,
je notais l'inexprimable."
A. R.


Cosa cerca colui che vuol smettere di cercare?

Quale desiderio profondo ed inespresso - ma tanto più ardente quanto più calunniato e messo a tacere - spinge a conoscere per non sapersi? Di quale menzogna furono lastricati i sentieri di un'intenzione che trascende il proprio egoismo fino alla perdita di sé? Da quale volontà ancipite fummo mossi a cercare il nostro nepente nell'afrore dell'ebbrezza orgiastica e nel sopore dei sensi? 

A cosa mira il nemico di ogni finalità, e cosa vide Edipo nella sua cecità volontaria?

Noi - sempiterni impiccati affamati d'aria e incapaci a morire - sui quali il principium individuationis grava come una condanna; noi, Zagrei miserandi, rosi da una Sehnsucht incessante fino al limite estremo del cuore; noi, nichilisti passivi e pallidi décadents, in cui il compimento della metafisica si volge in spasimo di morte: in noi, mistici per elezione, che si scavi furiosamente verso profondità ctonie ed oscurità abissali o che, al contrario, ci si abbeveri ai raggi superni ed alla luce albicante -, in noi risuona una tradizione millenaria che, dalla sillaba vibratile dell'Om e dalla frusta del cupio dissolvi, rivive nella pistola alla tempia e nella danza leggiadra.