mercoledì 16 marzo 2011

Όνειρος

Già muore la notte ma,
dagli alberi,
si levano
murmuri ancestrali
e nell'aria tracciano
arabeschi
le foglie che cadono
lievi.

Tutt'intorno (o forse Altrove) s'irradia
una luce d'opale
ormai blanda: la Luna
disperde
nel concavo cielo,
poveri
i resti della sua Maestà.

E s'alza, ambasciatore del giorno
che viene,
un vento antelucano;
come vascelli dondolati da pigre onde,
danzano
i ranuncoli, dai tenui petali redimiti,
con isocroni passi,
esalando superne fragranze
dalle feraci latebre,
corolle dischiuse.