Già muore la notte ma,
dagli alberi,
si levano
murmuri ancestrali
e nell'aria tracciano
arabeschi
le foglie che cadono
lievi.
Tutt'intorno (o forse Altrove) s'irradia
una luce d'opale
ormai blanda: la Luna
disperde
nel concavo cielo,
poveri
i resti della sua Maestà.
E s'alza, ambasciatore del giorno
che viene,
un vento antelucano;
come vascelli dondolati da pigre onde,
danzano
i ranuncoli, dai tenui petali redimiti,
con isocroni passi,
esalando superne fragranze
dalle feraci latebre,
corolle dischiuse.
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un sacco di volte mi capita di leggere blog su cui sono scritti dei testi molto profondi o molto belli (o entrambi). in queste occasioni, già sicuro, scorro la pagina fino in fondo, cercando la citazione. qui non c'è, non l'ho trovata. ho scritto la prima parte su Google e l'ho cercata. niente. cazzo, è tua.
RispondiEliminamolto leggera ed armoniosa, mi piace.
complimenti e scusa per la scarsa fiducia iniziale.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaMi associo a Scanner. Complimenti vivissimi messere.
RispondiElimina-E-
(la capra Biancalisa del treno)
PS: Si associa anche =V=