venerdì 11 novembre 2011

Piccola Storia Ignobile

"The lunatic is carried at last to the asylum."


“Mi svegliai colpito in volto da un tiepido raggio di sole. Spaesato, mi guardai intorno e iniziai lentamente a distinguere le suppellettili di sempre: presi coscienza di essere nella mia camera da letto. Un sapido odore di pane arrostito e marmellata e i rumori della cucina - stoviglie che cozzavano fra loro, scalpiccio frenetico, risate - mi convinsero finalmente ad alzarmi per dirigermi nella stanza attigua.
Caddi.
Sorrisi, incolpando lo stordimento che segue il risveglio; feci forza sulle braccia e...
...caddi di nuovo.
Stupito, disteso a terra, provai a osservare le mie gambe e con orrore constatai che non c’erano più; al loro posto, lunghi arti inferiori ingombranti e glabri. Osservando le braccia, vidi che terminavano con due mani informi, che si diramavano ciascuna in un numero esorbitante di dita.
Iniziai a gridare, sconvolto, ma dalla gola uscì solo un suono basso e strozzato. Intanto, in cucina, era sceso un silenzio surreale e il suono di una sedia spostata all’indietro mi fece capire che qualcuno sarebbe presto giunto nella mia stanza; con fatica mi trascinai verso la porta, utilizzando quella specie di artigli comparsi nottetempo, e tentai di bloccare l’entrata. Grazie al peso del mio corpo, la porta resistette all’urto; ma al primo tentativo ne seguirono altri, sempre più violenti, mentre un suono convulso di ferraglia si mesceva a voci - o dovrei dire, grugniti grotteschi ed incomprensibili? - sempre più stridule.
Alfine la porta cedette.
Nel vedermi, la strana creatura bipede si scagliò contro di me: mi sferrò un calcio in pieno volto e poi, mentre giacevo accecato dalle lacrime, con veemenza abbassò su di me l’arma che stringeva fra le mani.
Mi risvegliai in questo luogo, circondato da muri bianchi e soffici, impedito in ogni mio movimento. Credo siano già tre mesi che sono in questo inferno…non resisterò oltre…cercherò la pace nella morte…”

Cari telespettatori, ciò che avete sentito è l’unica testimonianza che possediamo di quello squilibrato che ha interessato la nostra telecronaca così a lungo; l’uomo si è suicidato ieri sera al manicomio di Ednuh.
Chi era costui? Cosa voleva? Cosa cercava quel giorno nell'appartamento della famiglia Rossi?

Ah già, quasi dimenticavo: se trovate un bassotto di pelo nero e corto con una targhetta d’argento al collo chiamateci! Era il cane della famiglia Rossi: è tre mesi che è scomparso…


[Credits: F. K. ]