"The lunatic is carried at last to the asylum."
“Mi svegliai colpito in volto da un tiepido raggio di sole. Spaesato, mi guardai intorno e iniziai lentamente a distinguere le suppellettili di sempre: presi coscienza di essere nella mia camera da letto. Un sapido odore di pane arrostito e marmellata e i rumori della cucina - stoviglie che cozzavano fra loro, scalpiccio frenetico, risate - mi convinsero finalmente ad alzarmi per dirigermi nella stanza attigua.
Caddi.
Sorrisi, incolpando lo stordimento che segue il risveglio; feci forza sulle braccia e...
...caddi di nuovo.
Stupito, disteso a terra, provai a osservare le mie gambe e con orrore constatai che non c’erano più; al loro posto, lunghi arti inferiori ingombranti e glabri. Osservando le braccia, vidi che terminavano con due mani informi, che si diramavano ciascuna in un numero esorbitante di dita.
Iniziai a gridare, sconvolto, ma dalla gola uscì solo un suono basso e strozzato. Intanto, in cucina, era sceso un silenzio surreale e il suono di una sedia spostata all’indietro mi fece capire che qualcuno sarebbe presto giunto nella mia stanza; con fatica mi trascinai verso la porta, utilizzando quella specie di artigli comparsi nottetempo, e tentai di bloccare l’entrata. Grazie al peso del mio corpo, la porta resistette all’urto; ma al primo tentativo ne seguirono altri, sempre più violenti, mentre un suono convulso di ferraglia si mesceva a voci - o dovrei dire, grugniti grotteschi ed incomprensibili? - sempre più stridule.
Alfine la porta cedette.
Nel vedermi, la strana creatura bipede si scagliò contro di me: mi sferrò un calcio in pieno volto e poi, mentre giacevo accecato dalle lacrime, con veemenza abbassò su di me l’arma che stringeva fra le mani.
Mi risvegliai in questo luogo, circondato da muri bianchi e soffici, impedito in ogni mio movimento. Credo siano già tre mesi che sono in questo inferno…non resisterò oltre…cercherò la pace nella morte…”
Cari telespettatori, ciò che avete sentito è l’unica testimonianza che possediamo di quello squilibrato che ha interessato la nostra telecronaca così a lungo; l’uomo si è suicidato ieri sera al manicomio di Ednuh.
Chi era costui? Cosa voleva? Cosa cercava quel giorno nell'appartamento della famiglia Rossi?
Ah già, quasi dimenticavo: se trovate un bassotto di pelo nero e corto con una targhetta d’argento al collo chiamateci! Era il cane della famiglia Rossi: è tre mesi che è scomparso…
[Credits: F. K. ]
kafka mi è apparso in sogno e mi ha detto di dirti che sei un banchiere
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